Nell’atmosfera magica dell’otto dicembre, il mio cuore si riempie di ricordi preziosi di quando la mia famiglia era ancora completa. In quei giorni, la casa si trasformava in un rifugio accogliente, pronto a custodire le tradizioni che facevano di quel periodo un’esperienza unica.

Katia appena nata con la madre Angelina, il padre Mario e il fratello maggiore Gianmario

Mia madre e io preparavamo l’albero con cura, ogni ornamento portatore di memorie e significati profondi. Mio padre e mio fratello si immergevano nel bosco presto al mattino, alla ricerca del muschio che avrebbe adornato la nostra casa di un profumo avvolgente, una fragranza che ancora oggi riesco a sentire nell’aria.

Il momento culminante era la cucina, dove mia madre creava con maestria i ciufoli, e il profumo di sugo si diffondeva per ogni angolo della casa. I nostri cuori si univano intorno al tavolo, cullati dalla consapevolezza di essere insieme, di condividere amore e tradizioni.

Mio padre, dedicava la vigilia a creare un presepe che prendeva forma nella notte silenziosa. La fiamma del camino danzava, e un grande ciocco di legna preannunciava l’arrivo del Natale. La casa diventava un caldo rifugio, il presepe un simbolo di speranza e amore.

Oggi, la mancanza dei miei genitori è come un vuoto nel cuore. Avrei voluto condividerli con i miei figli, trasmettere loro la bellezza di quei momenti e il significato profondo delle tradizioni familiari. Ma, anche se fisicamente assenti, racconterò ai miei figli di quei giorni magici, affinché possano sentire la dolcezza di un tempo che fu e l’amore che ancora permea ogni angolo di quei ricordi.

Articolo di Katia Ruocco

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Di ilponte

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