I cani sono compagni di vita incomparabili. Molti di noi abbiamo avuto e abbiamo storie di questi meravigliosi esseri che con la loro presenza hanno segnato diverse fasi della nostra vita.

La mia esperienza in giro per il mondo mi ha dimostrato che l’Africa e l’Asia sono il regno dei gatti, mentre chiaramente l’America e l’Europa sono il regno dei cani, che vengono integrati nelle case come membri della famiglia.

Qui in Argentina è molto comune che le persone abbiano uno o più cani, integrati in casa e condividendo spazi e attività familiari.

Ho avuto una prima esperienza molto fugace da bambino con un cane Bassotto che si ammalò subito e visse solo 8 mesi. Si chiamava Clarence, come il leone di una famosissima serie tv degli anni ’60 e ’70 intitolata Daktari.

Ricordo che alla fine dell’anno, per la festa dei Re Magi, mio ​​padre prese un enorme osso di femore di mucca ed io rimasi affascinato dal fatto che i Re avessero lasciato un regalo così meraviglioso al mio cane.

Molti anni dopo, nel 1977, venne a casa nostra Aduina, una santa di razza cocker che visse con noi per dieci anni. Immensamente brava, ha accompagnato i miei anni di Università, sdraiandosi per ore accanto a me mentre studiavo al tavolo della cucina.

Aduina 1977-1988

Nel 1989 ci fu una grande crisi economica in Argentina con iperinflazione, e questo frustrò l’idea di acquistare un cane siberiano, che fu sostituito da un cane di razza mista dal pelo nero e bianco. Così il destino ha portato con noi Nati, anche lei di infinita bontà. Nati accettò senza protestare l’arrivo in casa di tre gatti, ai quali lasciò gentilmente mangiare davanti a sé e diede loro a piacimento il posto dove dormiva, spesso riparandoli tra le sue zampe.

Nati 1989-2006

La fortuna ci ha concesso che Nati abbia avuto una vita bellissima e lunghissima, fino all’età di 17 anni.

Anche Beto, il primo cane che ha condiviso con me la mia prima casa, ha vissuto 17 anni. Beto è nato nel 2002 (guarda caso, nel mezzo di un’altra grande crisi economica in Argentina) ed è morto nel dicembre 2019, poco prima dell’inizio della pandemia.

Beto 2002-2019

Beto condivideva con me tutte le attività, gli piaceva passegiare in macchina e stare fermo a guardare attraverso il parabrezza, così guardando da davanti si vedeva come un compagno al posto suo. Ha avuto una vita molto lunga, con solo qualche complicazione di salute negli ultimi giorni, ma, poiché la pandemia non era ancora arrivata, ha potuto ricevere tutte le cure di cui aveva bisogno.

Era molto difficile sostituire un compagno onnipresente di tanti anni. Solo nel gennaio di quest’anno, 2023, ho portato a casa mia Lucho, un altro cane meticcio che era stato crudelmente abbandonato quando aveva solo due mesi e salvato dalla strada da una grande amica dedita al nobile compito di prendersi cura dei cani abbandonati e trovare loro una casa dove possano crescere felici e portare felicità ai loro umani.

Lucho ha appena un anno ma si è già guadagnato un posto nel mio cuore, mi accompagna tutto il tempo che sono a casa e spero che anche lui abbia una vita lunga e felice con me.

Immagino che molti lettori de Il Ponte avranno storie simili e ricordi meravigliosi e nostalgici di amici a quattro zampe che hanno riempito le loro vite di amore incondizionato, divertimento e gioia.

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