MADDALENA DI  MICHELE e MANNA MICHELE

Filomena Di Michele Paventi

Vi mando questa foto di San Costanzo

non è mia è di mia cugina Maddalena Di Michele Manna. In questo quadro c’è tutta una storiella.

Devo dire che il quadro ha più di una sessantina di anni ed ha varcato anche l’oceano

insiene a mia cugina e il marito Michele Manna il figlio di Nicola Manna.

Erano giovani sposi e per una vita migliore anche loro come tutti noi emigranti hanno dovuto lasciare il paesello per forza maggiore. Allora come dicevo mia cugina di un po’ di anni piu’ di me, era qualche mese che era sposata ma era il dopo guerra e la miseria era molta erano andati ad abitare “dent a terr” avevano una camera sola che serviva da camera da letto e di cucina. A Montorio all’epoca negli anni 50 c’era l’usanza che la sera di San Costanzo 12 Giugno dopo tutte le funzioni religiose il giorno, la sera si andava in piazza dove suonava la banda venivano grandi bande io mi ricordo Gioia del Colle, …Sulmona..etc. e dopo finito di suonare la banda si andava vicino la villa comunale li c’erano i fuochi d’artificio; finiti i fuochi con la banda si ritornava in piazza per il sorteggio dell’agognato quadro di San Costanzo che tutti aspiravano di vincere. Mia cugina mi disse che quell’anno non ricordo esattamente era il primo quadro a colori che facevano tirare perché prima il quadro era sempre in bianco e nero quell’anno era a colori che poi di colori ce ne erano ben pochi  ma era a colori.

(U Prqueletor da fesct d Sant Quesctanz) cosi si chiamava era il presidente del comitato San Costanzo e Sant’Antonio era Zi Federico Bucci  che degli anni 50 fino a quando sono partita io  il 56 era sempre la famiglia Bucci  che organizzava la festa di San Costanzo e Sant’Antonio. All’epoca c’era l’usanza che dalla mattina della vigilia c’erano quelle persone della commissione che andavano in giro per il paese oppure in piazza per vendere i biglietti, per il sorteggio del famoso quadro al costo di 100 lire l’uno il tiraggio era la sera del 12 Giugno festa di San Costanzo si andava a sentire la banda dopo si andava alla villa comunale c’erano i fuochi d’artificio seguiti dalla banda finito i fuochi con la banda si ritornava tutti in piazza per il sorteggio tutti col biglietto in mano chi l’aveva comprato naturalmente. all’epoca si usava che chi vinceva il quadro la commissione portavano il quadro a casa del vincitore seguito dalla banda… e il vincitore dava da bere qualche bicchiere di vino alle persone della commissione in più anche a tutti i bandisti. Mia cugina mi disse che quelli che vendevano i biglietti erano andati anche a casa loro i nuovi sposi e dissero che erano rimasti solo 2 biglietti e volevano venderli per finire il blocchetto poverina mia cugina si guardo con il marito disse ma due non possiamo comprarli che si o no abbiamo 200 lire in casa magari prendo un solo.

C’era la vicina di casa che sentì il discorso disse: ” adessovado a casa e vedo se ho pure io cento lire  cosi me lo prendo io l’altro biglietto”.

cosi dopo di un po di tira e molla  finalmente con tanti sacrifici la vicina è andata a casa e disse solo questa cento lire ho e il signore della commissione le diede il biglietto nel frattempo e mia cugina ha trovato l’altra cento lire e si prese l’altro biglietto era  l’ultimo biglietto del blocchetto il venditore del biglietto era contento che tutti i biglietti erano venduti. Questo era la vigilia della festa.

Il giorno della festa la mattina alle 10 c’era la processione per il paese con la banda con tutti i santi e San Costanzo e Sant’Antonio in ultimo poi la banda si ritornava in chiesa a mettere tutti i Santi al loro posto all’epoca anche Santa Filomena faceva parte della processione….   finita la parte religiosa il pomeriggio c’era la festa più profana  mi ricordo che vicino la casa dei Bucci veniva la giostra io e mia sorella e altre bambine  più povere ci sedevamo sulle scale delle case di fronte ci ascoltavamo tutte le canzoni le bambine e bambini più benestanti andavano sulla giostra e noi  io mia sorella ed altre bambine eravamo sedute  ascoltavamo le canzoni avevamo imparato molte canzoni che poi ci compravamo il canzoniere dopo una bella battuta di piedi. Sotto il palazzo del marchese? insomma di fronte dove doveva suonare la banda la sera della festa li si mettevano i venditori ambulanti venivano a vendere la “scapece” le castagne abbrustolite  le nocelline americane;  c’era la pesca  questo si passava tutto al pomeriggio la sera venuta tutti i venditori si mettevano le loro baracche a posto perché la sera doveva suonare la banda . Dovevate vedere li vicino al municipio era gremita di gente. Poi finalmente mamma ci dava venti lire per ciascuno a me e mia sorella e ci andavamo a comprare il gelato.

cosi venne la sera e si andava tutti in piazza ascoltare la banda finito di suonare la banda si andava tutti alla villa comunale a vedero lo “sparo” Fuochi d’artificio ma mia cugina disse al marito.

Michè io non vengo che mi fanno male i piedi  forse erano nuove? E cosi in piazza andarono la vicina di casa Michele  e la suocera  ascoltarono la banda    

finita di suonare la banda come dicevo andavamo a vedere i fuochi finirono i fuochi ritornammo tutti in piazza seguita dalla banda e cominciarono il tiraggio tutti col biglietto in mano

quelli che l’avevano comprato e con la paltitazione nel cuore che ognuno voleva vincere il bel quadro visto che era anche a colori era piu’ bello ancora dopo tirati parecchi biglietti uscì quello di mia cugina Michele comincio a gridare io ho il numero io ho il numero, tutti a battere le mani e gridavano u figje d Ncol mann ha vnciut… la vicina gonfiava per la gelosia . E cosi il bravo Zi Fedecico Bucci “U prqueletor” sapeva che questi erano molto poveri e di nascosto senza che nessuno si acorgesse , corse a casa di mia cugina senza farsi vedere da nessuno a dare la notizia ma gli disse Zizi sieje vai na cantina vicino casa compra na MBAGLIÈTELL d vino che la banda non c’e la faccio venire metto una scusa cosi vengono solo questi quattro o cinque persone della commissione e dai da bere solo a loro perchè all’epoca il vincitore del quadro ce lo portavano a casa seguiti dalla commissione e tutta la banda davano il quadro suonavano qualcosa e il padrene di casa dava da bere a tutti  ecco perche’ zi Federico ando’ ad avvertire mia cugina cosi quella poverina prese prese quell’altre cento lire e ando’ a comprare il vino forse non erano nemmeno abbastanza ha fatto qualche altra cento lire di debito.  Zi Fdric ritorno’ in piazza mise una scusa e andarono solo quelli della commissione a portare il quadro. Mia cugina per la contentezza si mise in subbito in ginocchio a ringraziare

Sant Quesctanz cosi fece bere quel po’ di vino a quelli della commissione, nel frattempo arrivo’ la vicina di casa

e si misero a litgare che quello era il biglietto suo mia cugina insisteva che San Costanzo ha voluto andare a casa sua anche se erano molto poveri. Il Signor Bucci ha dovuto calmare le acque. Parecchi anni dopo mia cugina col marito dovevano partire per il Canada, La vicina assolutamente voleva che il quadro lo rimanesse a lei . Mia cugina disse We..We… San Costanzo ha voluto venire a casa mia e mo me lo porto anche in Canada e infatti la portato tutto quel viaggio in Mare 10 giorni e due giorni di treno da Halifax e Montreal il quadro e’ arrivato al Molo Pier 21 e 2 giorni di treno da Halifax e Montreal credeteci o no il quadro eccolo, è arrivato tutto intero E troneggia nel salotto di casa di Mia cugina ha detto a Montorio avevo una camera sola e c’era il posto e qui ho 4 camere ma San Costanzo ora lo metto nel salotto cosi tutti lo devono vedere. Devo dire che mia cugina da quando si celebrava la festa di San Costanzo qui  a Montreal in campagna su richiesta del direttivo e’ lei che si occupa di fare l’autobus, Anima dice il rosario ed altre preghiere, canta la canzone di San Costanzo riempiva sempre l’autobus venivano molti forestieri che lei era presidente del Club dell’eta’ doro e riempiva ogni anno l’autobus di tutte quelle vecchiette poi faceva i biscotti pizze col pomodoro e li offriva a tutti.Ora Michele e Maddalena Manna non ci sono piu’ sono passati a miglior vita pero’ la casa e’ rimasta alle due figlie ma le figlie tennero fede alle parole della mamma che San Costanzo doveva stare dove Milchele l’aveva messo. Infatti il quadro di San Costanzo ha sempre il posto d’onore nel salotto di casa Manna .

PS. ho ingradito la scritta sotto il quadro ed ecco cosa c’e scritto.

“A Devozione

Di Federico Bucci fu’ Pasquale”

A.D. 1873

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