Chiacchierata di Sofia Consolo con Maria Teresa Occhionero

Quando pensiamo alla nostra terra, al nostro borgo, molto spesso ci si rammarica di come non si faccia abbastanza per la rivalutazione e valorizzazione di questi luoghi (intesi a livello regionale)  ….. a volte magici, a cui tanto siamo legati ma che, ahinoi , troppo spesso sono abbandonati alla memoria del tempo che fu.

Non è stato, però, così per le nostre fontane rurali (San Michele, San Costanzo, San Marco, San Maulo, Fontana Nuova e Le Trocche) che, grazie alla Misura 19 del P.S.R. Regione Molise 2014-2020 – P.A.L. “I cammini del Molise Frentano” Intervento 3 “gli attrattori”, con il cofinanziamento del 10% stanziato dal Comune di Montorio nei Frentani, sono state riportate al loro splendore e dignità storica.

Così come mi racconta l’archeologa Maria Teresa Occhionero, nella sua veste di consulente storico ed assistente di cantiere, il progetto ha origini lontane, nato dapprima come “Itinerari d’Acqua”, si è poi via via trasformato nel corso degli anni; rivisitato nel 2011, con l’amministrazione di Paolo Carfagnini, vede finalmente, nel 2022, l’approvazione all’esecuzione dei lavori sotto la direzione tecnica dell’architetto progettista Elviro Trolio di Guardialfiera, con uno stanziamento economico di 170.000 euro comprensivo del succitato cofinanziamento comunale.

“Nonostante inevitabili incompiutezze, si è ottenuto, nel ripristino della dignità storica dei siti, un risultato di buon livello, frutto di un lavoro concertato, grazie alla ditta di Pardino Mammarella di Larino ed ai suoi bravissimi e competenti addetti, affiancata dalla ditta di Antonio Iocca di Montorio, all’architetto Lino Raimondo, in qualità di responsabile unico del progetto (RUP) dell’ufficio tecnico del Comune di Montorio nei Frentani.

Altre figure sono state coinvolte, di cui alcune hanno collaborato a titolo gratuito, per l’aspetto e la realizzazione grafica degli accurati pannelli didattici”.

Maria Teresa mi dice che un suo dogma è quello di intervenire nei delicati contesti naturali nel modo più leggero possibile, per non alterare il “genius loci”, l’anima del luogo. Il metodo applicato è stato, dal punto di vista storico, quello dell’archeologia dell’architettura, e, per il ripristino, quello del restauro conservativo nelle sue norme di compatibilità, riconoscibilità, reversibilità.

Tali criteri fondamentali non sono stati usati tutti e sempre allo stesso modo ma si è tenuto conto di volta in volta delle caratteristiche del manufatto e soprattutto della sicurezza della struttura destinata alla pubblica fruizione.

Ciò che però va sottolineato, ed è di fondamentale importanza, è che non sono state realizzate ricostruzioni o integrazioni arbitrarie, che non fossero storicamente documentate.

Nella Fontana di San Costanzo, ad esempio si è reimpiegato, nell’opera muraria, il materiale lapideo originario di crollo, inserendovi i frammenti ceramici lì rinvenuti (cultura materiale), legati alla frequentazione del sito nel tempo.

L’intento di questo bel lavoro è concedere una meritata continuità di vita alle “evidenze”, sottraendole all’oblio ed alla dimenticanza.

Cioè che ci arriva dal passato non è mai una sopravvivenza casuale, ma è sempre strettamente connessa con la storia insediativa di quell’area….antiche realtà spesso non più visibili ma che restano ancorate per sempre a quel luogo (presenze monastiche, cappelle scomparse, etc).

Ed è in questo contesto che ben si inseriscono i pannelli didattici presenti in ogni sito, integrati perfettamente nel paesaggio, e che hanno lo scopo di raccontare al visitatore, come pagina di libro, una breve storia del luogo, delle notizie , delle vicende, di ciò che a noi non è giunto, dando anche elementi geografici fondamentali : la visione satellitare, l’orientamento, le coordinate geografiche, l’altitudine ed un apparato fotografico che documenta, nel paesaggio, l’avvicendarsi delle stagioni.

Affinché, però, questi nostri luoghi possano continuare a vivere e costituire il patrimonio che noi tutti abbiamo ereditato e che come tale va tramandato, è fondamentale che siano costanti la cura, la premura, la manutenzione ….che quante più persone possano godere della bellezza e dell’autenticità della nostra terra.

Foto concesse dalla Dott.ssa Maria Teresa Occhionero

fase dell intervento alla fonte di s Costanzo
Fontana Nuova; particolare dell epigrafe con iscrizione Latina dell anno 1775
Fontana di San Mauro; fase dell’intervento
Fontana delle Trocche; fase intervento
Fontane delle Trocche

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