IL SUONO DEL BORGO

Ogni luogo, ogni angolo del nostro pianeta vive di suoni, immagini sonore vive, riconoscibili e facilmente distinguibili. Anche attraverso i suoni si vivono i luoghi, il paesaggio sonoro spesso viene trascurato a vantaggio di sensazioni visive. Il suono delle tradizioni , il suono dell’alba e del tramonto, i suoni delle stagioni, segnali sonori ciclici e rituali che guidano il viaggio umano, anche un bel panorama ha il suo suono. Ogni luogo, per sua conformazione, gode di unicità di suono naturale iconico ed altamente descrittivo. I suoni, come anche i profumi, ci portano altrove, ci permettono di viaggiare nel tempo, nei momenti che abbiamo vissuto, nei luoghi dove abbiamo lasciato una parte di noi. Allora possiamo viaggiare anche ad occhi chiusi ed essere in grado di riconoscere il suono delle città e con i suoni essere trasportati nei posti più affascinanti del mondo, nelle piazze più belle di Italia, nei posti dove per un istante vorremmo essere. In questo momento nel mio viaggio sonoro, complice anche un ‘interessante’ temporale, sono in altro continente, in altri suoni, in altri silenzi. Il suono delle città parla di movimento, di rincorse, di umanità in continuo evolversi nel rituale meccanismo di continua distruzione e conseguente autocostruzione. Un climax sonoro scandisce le diverse ore della giornata, quasi mai il silenzio. Ma, come afferma Cage, il silenzio assoluto non esiste, ovunque vi siano persone o qualsiasi forma di vita vi sarà qualche tipo di suono. Allora anche i nostri borghi hanno un suono ben preciso, anche i nostri borghi vivono di immagini sonore. Viaggiare con i suoni è dunque possibile. In questo momento, cari lettori, potete chiudere gli occhi ed essere qui, a Montorio nei Frentani, nella piazza centrale, sono le 10.49 del 17/04/2023, una giornata di pioggia, gli uccellini che cantano, la quiete.

Questo oggi è il suono del nostro borgo, immagine perfetta, fotografia del momento.