Raccontare il Molise non è semplice.

Non è semplice collocarlo perché non ha le coste e il mare della Puglia, non ha l’aurea fiabesca della Basilicata né il blasone dell’Abruzzo con i suoi parchi, o la simpatia irriverente della Campania, eppure sta lì, raccolto e silenzioso, tra quelle regioni tanto imponenti ed estese quanto austere e distanti.

Il Molise lo attraversi ma non ti viene mai in mente di fermarti.

È per questo che quando mi hanno proposto di andare a trovare degli amici a Montorio abbiamo accettato subito, perché non ci è mai venuto in mente di fermarci….. e che peccato, che sciocchezza!

Il Molise è educato e rispettoso ma se ti entra dentro è “disruptive”, cambia le regole del gioco e dei sogni e ti trovi a fantasticare nel cercare un pezzo di terra e trasferirti li……Poi un poco per fortuna e un poco , tanto , per sfortuna , ci si sveglia e la realtà  con il lavoro ,gli impegni  e la scuola dei figli ha il sopravvento, tuttavia rimane un piacere aver sognato, perché il Molise ti regala anche l’imprudenza di sogni fuori dagli schemi.

Il Molise mi ha regalato sapori e odori che avevo quasi dimenticato, l’odore della passata fatta in casa, una festa di paese dove le nonne e i nipoti cucinavano nella cucina di qualcuno, ed era normale; un po di cultura sull’olio ma più di tutto per quanto possa sembrare banale, al Molise devo la riscoperta del piacere di raccogliere la frutta dagli alberi in compagnia, con il rumore delle cavallette che accompagna un giorno di estate e i miei ricordi.

Andrea

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