Anche quest’anno abbiamo deciso di regalarci qualche giorno montoriese per Pasqua.

Abbiamo lasciato Milano con temperature che già si aggiravano sui 20 gradi per ritrovarci in temperature assolutamente non attese per il mese di aprile.

I riti pasquali sono stati svolti in una chiesa molto fredda, che solo la fede e l’attaccamento alle tradizioni, non l’hanno lasciata completamente deserta.

Le funzioni quest’anno si sono svolte in orari inconsueti. Nessun parroco è venuto in aiuto di Don Giovanni che si è dovuto dividere tra Montorio e Montelongo, facendo ogni giorno il doppio delle funzioni.

Cosi la processione del venerdi santo è uscita alle 17.30 , quando c’era ancora la luce del giorno,  e la veglia pasquale con la benedizione dell’acqua e del cero pasquale , si è svolta alle 21 del sabato.

Anche la pasquetta ha dovuto subire variazioni, la pioggia ed il freddo intenso non hanno permesso la consueta scampagnata e ci si è dovuto attrezzare nelle case di paese o di campagna…o addirittura approfittare del ristorante o l’agriturismo.

Nelle strade non si è sentito il tipico odore di brace che è stata fatta invece nei caminetti accesi di tutte le case.

Anche noi siamo rimasti al calduccio, con un menù ricco, tipico più dei periodi invernali che quelli primaverili:

Torta salata al formaggio e salame, assaggio di Pampanella, bruschette, caciocavallo e pecorino, agnello al forno con i lampascioni, agnello alla brace, insalata selvatica e poi colomba, soffioni alla ricotta, torta caprese e cioccolata. E meno male che poi ha smesso di piovere perché una passeggiata ha evitato a tutti di dover ricorrere ad un digestivo potente!

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