Arriva un altro Natale.

Quest anno dopo un Natale chiusi in casa, sembrerebbe nonostante la pandemia sia ancora in mezzo a noi, poter tornare a festeggiare con i propri familiari e amici. Per me inizia il periodo natalizio, sebbene i supermercati da settembre/ottobre inizino a vendere prodotti dedicati alle festività dedicate al nostro Signore e i Mercatini già dalla metà di Novembre, il giorno dell’Immacolata l’8 Dicembre come da tradizione della nostra famiglia per metà di origini napoletane. Parto con raccontarvi la tradizione fino a quanto vivevo a Montorio e sin da piccolo. Il giorno dell’Immacolata da quando zio Carmine De Lillo e la moglie Lina con tutta la famiglia e la truppa di bambini andammo a piedi a Montelongo per le pagnottelle della Madonna per me iniziava il periodo, perché il pomeriggio con mio padre da piccolo si andava per la raccolta del muschio “a ijervlell” per poi iniziare subito a fare il presepe. Il presepe tradizione che mi scorre nel sangue, tradizione che porto e porterò con me sempre. Prima era papà a occuparsene, poi io e infine mamma e Katia con delle opere d’arte. Io sono affascinato dai presepi così tanto che mi occupai anche a volte del presepe della chiesa insieme al compianto Don Remo. Per dirla tutta per quanto amo questo atto cristiano che mi sono inventato insieme all’aiuto della Proloco nell’allora presidente Maria Spedaliere un concorso con il nome “Il Presepe in Miniatura”. Io feci un presepe in un pacchetto di sigarette e che Don Remo amò così tanto che lo tenne con sé fino al naturale deterioramento delle materie prime.

Voglio però fare un passo indietro e cominciare dalla raccolta da “ijrvlell”, quando mio padre mi diceva con voce rauca :<<Gianmà iammcinn p ijrvlell>> appena dopo mangiato magari un piatto di cavatelli con un sugo buonissimo assaggiato prima con la pagnottella rigorosamente spezzata a mano. Prendevamo delle cassette di legno, quelle dei fruttivendoli, e partivamo. Il giro finiva sempre con il grande quantitativo di muschio, pungitopo, felce, cortecce e tutto quello che poteva dare il LA alle idee e alla fantasia e soprattutto si finiva sempre con qualche fungo anche fuori stagione. Io e Katia smistavamo sempre la miriade di pastorelli e figuranti che avevamo a casa e che venivano dal negozio di Michelino Greco e tantissimi da San Gregorio Armeno (Napoli).

L’ultimo Natale che passai in compagnia di mia madre fu qualche anno fa e per Montorio un sacco di famiglie fecero i presepi fuori dalle case e in posti inaspettati, vere opere d’arte. Ve li metto in galleria per condividere con voi quel bel ricordo di una mattina soleggiata e freddina. Magari qualche giorno vi racconto qualche aneddoto riguardante quel Natale. Comunque, posso saltare di fare l’albero ma in casa Tozzi Ruocco da quando siamo insieme e sposati dall’otto dicembre al 6 gennaio non manca mai, con connessa raccolta da Ijrvlell!

Buon Natale e buon anno cari amici miei vicini e lontani! Un abbraccio alle vostre famiglie.

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Di Gianmario Ruocco

Ideatore, Caporedattore e Webadministrator Dortmund (Germania)

Un pensiero su “I Presepi”

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