Per chi non lo sapesse, la “quercia”, piantata nel 1924, è il primo monumento floreale d’Italia dedicato ai caduti delle grandi guerre. Ebbene la quercia negli scorsi anni era gravemente malata. Alcuni la davano irrimediabilmente spacciata; questo fatto era certo, rimaneva solo da stabilire la durata dell’agonia. Altri fecero consulto per diagnosticare la malattia e proporre rimedi. Si fecero abbondanti potature alla “Larinese”, alla “Pugliese”. Si propinarono concimi e disinfestanti contro immaginari parassiti delle piante. Niente da fare: la pianta continuava a languire. Nonostante tutto continuava ad elargire gratuitamente la sua dolce ed abbondante ombra a vecchi e giovani, a lavoratori ed a pensionati, a cittadini residenti e ad emigrati in vacanza. Un bel giorno qualcuno si accorse che sotto la sua ombra si smerciavano le più belle bugie, le più belle vanterie del Paese e dell’estero. Fu così che la pianta poveretta prese il nomignolo di “quercia”, anzi “cerquela delle bugie”, cioè rampe di lancio dei più bei palloni di “menzogne”. Qualcuno cominciò a non frequentare più quel posto per non essere tacciato di “pallonaro”, altri diventarono più parsimoniosi nell’elargire bugie. L’albero riprese vigore, mise rami nuovi e lasciò cadere quelli secchi, ricambiò il fogliame e tuttora si assiste a questa lenta ma sicura guarigione. La sua ripresa d’altronde ci dice che qualcosa è cambiato anche nel conversare di coloro che siedono alla sua ombra, insomma che si dicono cose più accettabili, meno esagerate.

Angelino De Luca, tratto da “Il Ponte” n. 1, anno 2, Giugno 1986

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Di Antonello De Luca

Ideatore e Caporedattore Ortona (CH) - Italia

2 pensiero su ““Sotto a cerquela””
  1. Estremamente piacevole è stato leggere questo articolo ed acquisire queste informazioni…. che va ben oltre il racconto stesso….. impariamo!

  2. Ciao Antonello!
    Non la sapevo questa storia della quercia e’ stato molto interessante per me sapere la storia da “Cerquela” so che ai miei tempi la chiamavano a Cerquel di bscie. Ti devo far sorridere quando i bambini erano fatti grandi io non lavoravo e mio marito barbiere era chiuso il mercoledi. e cosi che nel salone sottostante la nostra parrocchia fecero il Club dell’age doro io e la mia vicina di casa ci andavamo mio marito ci portava e ci veniva a riprendere. e cosi un giorno incontrai una signora di larino che mi disse che aveva dei parenti a Montorio credo si chiamavano Doganieri mi chiese se li conoscevo io risposi di no…perche’ quando sono partita io non c’era questo cognome, poi mi disse che lei era andata una volta e ritornata in Italia ed era andata anche a Montorio per salutare i parenti, e mi disse.. sai Flome’ m song iut e’ stta’ pur sott a cerquele di bugie tu quand scit a Montorie ci iv sott a cerquele? io dissi che io ero piccola poi ero femminuccia e li ci andavano piu’ gli uomini mi ricordo Totuccio? ed altri sfacciendati che non lavoravano piu’ e andavano a dire di palloni c’enerano di Pallonari qui a Montreal l’associazione Montoriese vicino la fontana dipinta da Michelangelo Carrozza hanno piantato anche qui a “CERQUELA” e questa signora di Larino veniva a San Costanzo e mi disse Flome l’hann chientat pur a qua a cerquel di bugie i Mntrisc? devo dire che e fatta veramente un bella quercia peccato che adesso il terreno e’ stato venduto e San Costanzo ora sta’ nella chiesa Maria Ausiliatrice
    che si trova a Rivière-des-Prairies–Pointe-aux-Trembles – Ville de Montréal. La cerquela non so che fine ha fatto ma era bellissima .
    Grazie Antonello di questo bell’articolo a risvegliato in me molti ricordi ciao a tutti. PS. io ho una bella foto della quercia canadese ma qui sopra non so come funziona.

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